I diari di Esterina

Il diario di zia Esterina – Settembre 1946

Il 14 settembre 1946 la nostra famiglia composta di sette persone Amedeo, io, 4 ragazzi, Giuditta la nostra donna di servizio e Francesco, fu trasferita a Pescara col camion di Tommaso di Loreto e due operai Gaetano Ciotti e Clemente Lanaro.

Tutta la roba preparata la sera prima nel camion. La mattina presto in macchina tutti a Pescara. In giornata ogni cosa a posto, bravi lavoratori. A pranzo tutti insieme un buon caffè, il pagamento agli operai che ripartirono col loro camion per Arsita, salutarono con dispiacere la lontananza nostra.
La casa di Pescara e al secondo piano a via Tivoli, un bell’appartamento fu una fortuna trovarla dopo il bombardamento, Pescara era ridotto a macerie, poche case erano da abitare.
Il nostro appartamento era bello, 5 camere,un bagno, cucina, ingresso,e soggiorno, 4 finestre su corso Vittorio,4 stanze,una sola camera matrimoniale, camera per Sandro e Dario, ultima per Paolo e Lucio,5° una camera molto grande con 2 finestre guardavano a via Tivoli.
La finestra del bagno e della cucina sopra un terrazzo del primo piano abitato dalla famiglia Dodi.
In casa tutte porte di vetro molta luce. Ingresso grande con un bel divano letto per Giuditta. La camera grande con una bella tendina diviso a metà, formato una camera da letto con 4 lettini per Francesco e per parenti e amici che restavano a dormire. Un mobile per la biancheria e tutto ciò che occorre in una camera con una bella finestra grande. L’altra metà con scaffali di ferro fu formato un comodo ripostiglio da mettere tante provviste per la casa. Delle due finestre che guardavano sul terrazzo con 2 anelli scorrevoli e un cordoncino si stentevano i panni ad asciugare.
Amedeo era bravo, tutto pensava, comodità per la famiglia, per i figli, nulla doveva mancare in casa. Io contenta della sua passione per cose belle e utile, bei giorni lontani.
Presto ci siamo abituati alla nuova vita. Per i ragazzi ripensando alla casa di Arsita col giardino era un tristezza, ma dopo pochi giorni furono contenti di questo trasferimento, facendo conoscenza.
La casa di Arsita il primo piano affittato a Lucio De Dominicis insieme al negozio piccolo commerciante di generi alimentari, genitori con 2 figli, persone educate. Ingresso del portone in comune.
Al secondo piano tutta la roba che serviva alla nostra famiglia 3 camere, una cucina il bagno. Spesso si tornava ad Arsita, Amedeo tutte le domenica andava ad aprire il negozio con Francesco o Giuditta. Al negozio si vendeva molta roba specialmente pacchi di cotone bianco e colorato di lino, grande matasse di qualità diverso come peso, roba che serviva per lavorare al telaio,ad Arsita tutti ci lavoravano specie donne di campagna,con questa stoffa del telaio di vari colori o bianco, si facevano vestiti da mano, da donna, biancheria si preparavano corredi per ragazze,coperte, tappeti per tavoli, dopo la guerra non si trovava nulla a comperare.
Il nostro negozio era l’unico ad Arsita assortito di tutto, si lavorava tutta la giornata perché i contadini venivano a fare la spesa solo la domenica, durante la settimana lavoravano i campi, tutti lavori a mano in quei giorni, niente macchine come adesso, molta miseria. Amedeo era contento del suo lavoro si guadagnava bene, si lavorava molto,la domenica niente riposo poche ore per mangiare, il negozio aperto tutta la giornata e sempre affollato.
Io andavo spesso aiutavo nei piccoli lavori.
I nipoti Antonio e Corrado e Peppino buoni ragazzi preparavano le valigie lavavano la macchina. La sera si passava alla campagna si riportavano tante provviste per la casa preparate dalle due donne, moglie di Fiore e di Antonio brave donne affettuose con tutti noi. Il caffè sempre pronto sul tavolo, e piccole sorprese, frutta o dolcetti, persone affettuose e brave. Io col mio carattere calmo sempre in pace con tutti, regalini ai bimbi, piccoli pensieri di affetto,ma per loro molto graditi, lo ricordano sempre.
Contenti di raccontare i lavori della settimana e le preoccupazioni. Amedeo era premuroso, il suo pensiero era di portare tante cose utili per la famiglia. Nulla doveva mancare. I ragazzi dovevano nutrirsi per diventare robusti per studiare e preparare il lavoro per l’avvenire.
Sandro cominciava la scuola media col professore Galileo Franchi. Dario elementare a via Roma, Paolo e Lucio all’asilo, bravi ragazzi, giocavano insieme a casa, i grandi studiavano. Lucio si divertiva col campionario esaurito,Paolo svitava orologi vecchi, la passione del giraviti, dopo il divertimento i compiti, tutti studiosi.
Amedeo aprì due negozi a via Firenze e Corso Umberto. Lasciò la ditta Schiavetti di Bologna, lavorava al negozio con Francesco e le commesse, e due giovanotti giravano col suo campionario, per i suoi clienti per i piccoli lavori andavano Sandro e Dario per imparare lavoretti del negozio e da grandi lavoravano per aiutare il padre e studiavano.
Amedeo era contento del suo trasferimento, del lavoro, della bella famiglia.
Carattere di poche parole ma col suo sguardo ubbidivano, e tutti capivano il suo affetto. Io conoscevo il carattere suo, sempre d’accordo si decideva tutto. Lui diceva ai figli si deve dare buoni esempio e buoni consigli.
Era contento dei bravi ragazzi ubbidienti e studiosi come desiderava Amedeo.
A primavera sempre cura ricostituente per i bambini consigliata dal dottore Tarquini di Arsita. Stessa cura ai suoi figli età come i nostri, bravo dottore.
Nei mesi estivi io con Sandro, Dario, Paolo e Lucio mi trattenevo ad Arsita per fare divertire i ragazzi nel giardino, loro contenti di giocare con i compagni del paese, ma nel 1949 il 20 Agosto ore 6 del mattino arrivò Elisa bella bambina.
Presente al mio parto la signora Adelina Garbellini levatrice di Pescara, parto regolare, bella bambina vivace peso giusto, beveva il latte mio e dormiva bene, sorpresa per i quattro fratelli grandicelli. Contenti restavano vicino alla culla, guardavano i piccoli movimenti di una bambina con pochi giorni di vita. Volevano giocare come si fa con una bambola, ma i primi giorni i bambini dormono. Io spiegavo che tutti i bambini sono così, anche loro i primi giorni erano uguali, dopo cominciano a sorridere e guardare.
Per noi genitori grande gioia guardare una quinta figlia in casa, allegria per tutta la famiglia.
Per la mamma sempre più lavoro. Ma in compenso vedere un figlio che ti guarda, ti sorride, ti cerca per starti vicino, una cosa bellissima i primi sorrisi, i primi passi, la prima parola che impara mamma.
Una tenerezza solo a pensarci, non si può scrivere la gioia di due genitori per i figli. Non si trova la parola giusta per esprimere la felicità di guardare un figlio appena nato. Di carattere non siamo tutti uguali, forse solo io penso così, tanto affetto per i figli, la mia vita tutto per la famiglia e sono contenta così.
La mia famiglia bellissima sempre in pace giorni bellissimi.
In casa con noi cera Clementina restò un mese a casa, brava ragazza aiutava in tanti lavoretti, giocava con i cuginetti, carattere allegra, affettuosa con tutti di famiglia. Insieme abbiamo confezionato il nuovo completino da Battesimo, con ricami merletti nastri, bellissimo sarà un ricordo per voi tutti.
La settimana del mio parto vennero a Pescara Beniamino e Iole con i figli. Amedeo offrì a loro per la villeggiatura la casa nostra di Arsita, furono molto contenti partirono subito. Al ritorno dopo un mese fu battezzata Elisabetta nome della nonna. Madrina signora Sanità Giovanna prenotata da nove mesi e Beniamino.
Il battesimo chiesa del Sacro Cuore parroco Don Santino, una bella giornata.
A pranzo tutti insieme, tante cose furono preparate, molti dolci, torta con crema e cioccolata.
Il compare Sanità e la moglie contenti di questa famiglia numerosa, a tavola tante persone, molti bambini.
Elisa piccolina dormiva tranquilla, Maurizio di 3 mesi lo stesso, Sandrino di 4 anni vicino ai cuginetti che si volevano tanto bene, tutti seduti al loro posto come piaceva ad Amedeo.
Una giornata di allegria, il compare contento della bella compagnia, ripeteva ad Amedeo tu sei fortunato della tua famiglia così bella e tanto affetto per tutti. Loro in famiglia erano soli, la comare sempre col cagnolino, era la sua compagnia. Passarono una giornata bellissima con noi. Tanti regalini cose belle per i bambini, catenina con Madonnina della comare e dal compare, allegria per tutti.
Le feste di battesimo dei nostri bambini sempre in casa con parenti e amici. Amedeo era contento così. Semplicità in ogni occasione, io lo stesso desiderio suo. Ma quei giorni tutti facevano piccolo rinfresco in famiglia.
Oggi tutto diverso, feste ai ristoranti, pranzi balli, molta allegria per tutti. Amedeo lavorava sempre non si stancava. Era mio desiderio aiutare nel suo lavoro, ma lui voleva che io restassi a casa con i bambini.
Un giorno ha comperato una bella macchina da cucire elettrica, io contenta di lavorare per il negozio restando a casa con i miei ragazzi come era suo desiderio, fui contenta, da quel giorno cominciai tanti lavori. Amedeo spesso faceva forniture per ospedali e ristoranti, per lui era un bel lavoro, molto contento vincere questo lungo lavoro che durava molti giorni.
Con quella macchina silenziosa io lavoravo pur di notte mentre i bambini dormivano.
Orlavo lenzuola, federe, copertine, asciugamani, strofinacci,tanti servizi da tavolo con tovaglioli, grembiulini con merletti per grandi ristoranti ai pranzi di notte.
Evelina la commessa del negozio veniva la sera qualche volta, piegava tutto metteva in ordine nelle valige, roba bellissima di puro cotone niente si stirava col ferro, tutto pronto per il giorno della consegna, davanti un foglio per scrivere i pezzi preparati e si cominciava un altro rotolo di cotone per il prossimo lavoro, tante scatole di fili si consumava in giornata.
Amedeo lavorava sempre il giorno al negozio di Pescara la domenica a quello di Arsita.
Dopo parecchi anni fu dato ad Antonio Pulini, lavorava da sarto e stava al negozio per servire i clienti. Ad Arsita si andava lo stesso per amministrare la nostra roba, lui era affezionato ai parenti, amici, era ben voluto da tutti i paesani, aiutava chi aveva bisogno di un consiglio, i nipoti che studiavano a Pescara dava sempre consigli per il loro avvenire per lo studio e lo ricordano tutti con affetto dopo tanti anni.
Nel 1955 ci siamo trasferiti a via Roma. Amedeo comperò 2 appartamenti al secondo piano. Casa bella, comoda, ma rovinata bei balconi tutto sole,dopo ripulita, rimessa a posto,era bellissima, molte camere grande,ognuno la sua camera, lo studio per i grandi.
Elisa frequentava a via Roma la scuola elementare.
Nei mesi estivi si andava spesso ad Arsita per fare divertire i ragazzi nel giardino, loro contenti della libertà del paese nativo e dei compagni di scuola di Sandro e Dario, giorni belli trascorsi ad Arsita in quella bella casa che piaceva tanto ad Amedeo. Lui contento raccontava il suo lavoro per mettere a posto tutto.
A casa dei miei zii Giacinta stava con una brava donna per compagnia. La madre zia Raffaella morì nel 1945. Il marito Donato nel 1949. Zio Alessandro il padre nel 1951.
Giacinta in salute stava bene ma così sola era triste, dopo la scomparsa dei suoi cari. Spesso veniva a Pescara a casa nostra, nelle ricorrenze festive. Si tratteneva volentieri in compagnia di noi tutti, era una donna allegra portava tanti dolcetti confezionati da lei, molto affettuosa con tutti noi. Dopo pochi anni si trasferì a casa nostra a via Roma, era felice in compagnia di noi tutti, Giuditta la nostra donna vissuta con noi 30 anni per pulizia di casa, compagnia ai ragazzi piccoli, donna semplice e sincera, senza fretta, faceva le faccende di casa. Con Giacinta andava d’accordo e stavano sempre insieme. Spesso veniva il dottore Remo Tatone a trovare Giacinta, facendo una visita di controllo, stava bene in salute, ma dimenticava il passato, non dava fastidio ma la sua salute peggiorava, la memoria lo stesso. Si ricordava solo del suo paese, del suo marito che stava solo, pregava Sandro di telefonare per avvisarlo che non poteva partire,tempo brutto, Sandro con pazienza tutto faceva per vederla contenta e lei era felice,e ringraziava con affetto.
Solo 2 anni è vissuta con noi, dopo pochi giorni di malattia morì nel 1966 funerali ad Arsita era suo desiderio, riposa in quel cimitero vicino al marito e i suoi genitori.
Amedeo lavorava sempre al negozio, ogni anno a Montecatini 15 giorni con amici,unico riposo per lui. Era contento del suo lavoro. Ad Arsita si andava spesso per controllare il lavoro dei contadini. Nulla si trascurava bestie da vendere da comperare conti, entrate,uscite. Io tutto annotavo in quei libri ogni anno cambiati, stesso lavoro per la campagna di Città San Angelo e di Civitella Casanova. Dopo sono stati venduti, Amedeo non voleva trascurare il lavoro del negozio per controllare le campagne, e rimasero le due di Arsita.
Sandro e Dario aiutavano il padre nei lavori del negozio, nel controllo della casa, studiavano e andavano all’università solo a fare gli esami, bravi ragazzi, ubbidienti e studiosi. Amedeo era contento dei bravi figli.
Paolo e Lucio studiavano all’università di Roma. Elisa alle suore di Ravasco a Pescara, la mattina alle 8 le suore in macchina l’accompagnava al collegio di Porta Nuova, alle ore 12 con la stessa automobile e 2 suore, tornava a casa, giorni trascorsi diversi, le ragazze di oggi non ci credono, hanno tanto divertimento, usanze cambiate.
Nel 1965 Amedeo comperò 2 appartamenti a via Regina Margherita 4° piano a Pescara.
Un palazzo nuovo bei balconi, camere bellissime tante comodità. I ragazzi contenti ognuno la sua camera, il suo bagno, uno studio grande, scaffali per sistemare i libri, in casa mobili nuovi che a via Roma non c’erano.
Sandro e Dario sono grandi laureati stanno terminando la vita militare, cominciano a pensare al lavoro. Paolo e Lucio a Roma studiano all’università, Elisa studia all’Aquila.
Sandro e Dario cominciano ad insegnare ma aiutano Amedeo al lavoro del negozio.
La nostra famiglia è bella, sempre in pace con tutti, ogni cosa si decide insieme.
Sono contenta del mio destino, ringrazio il Signore della buona salute che mantiene alla mia famiglia così bella.
Prima Comunione di Paolo e Lucio 6 Dicembre 1953 tutti i ragazzi si preparavano nella chiesa del Sacro Cuore per questa cerimonia. La mattina insieme ai compagni Paolo e Lucio vestiti a festa e contenti in compagnia dei genitori, in chiesa della Madonna dei Colli in presenza del Vescovo di Pescara fecero prima comunione e Cresima.
Il compare Capitano Silvio Sanità prenotato da lui, era un gran desiderio fare da padrino a Lucio e Paolo pregava Amedeo di accontentarlo, i ragazzi furono contenti lo stesso noi.
Dopo la cerimonia insieme alla moglie tutti a casa a via Tivoli dove abitavano.
Loro contenti di questa compagnia stare vicino ai comparucci per regalo un bell’orologio per ciascuno, a mezzogiorno tutti a pranzo una bella giornata, una gioia per lui e la moglie signora Giovanna stare allegramente con noi,Lui un uomo bravo, voleva molto bene ad Amedeo ringraziava di aver accettato il suo desiderio preparato da molto tempo. Era una coppia affettuosa alla nostra famiglia si conosceva da molti anni con Amedeo.
Fino alla sua vecchiaia Amedeo li ha sempre aiutati in tante cose che avevano bisogno,erano soli senza figli.
Dopo la morte della moglie si decise a prendere in casa una brava donna, voleva sempre un consiglio da Amedeo tanti registri scritti da Amedeo per il contratto del pagamento,una brava donna, e dopo la sua morte lasciò tutti i suoi mobili e soldi che teneva, la casa fu riconsegnata all’ingener Carafarella. Lui riposa al cimitero di Civitaquana tomba di famiglia della moglie.
Il cagnolino affettuoso a loro morì prima della moglie e preparò una bella tomba rivestita di mattoni nel giardino del palazzo col permesso della signora Caldarelli, brava signora si volevano molto bene, abitavano allo stesso piano.
La Comunione e Cresima di Elisa in chiesa a S. Anna nella scuola dove studiava pure musica gestita dalle suore. Tanti bambini si preparavano della sua età con suore bravissime. Quel giorno tutti in chiesa col Vescovo di Pescara la superiora.
I bambini eleganti vestiti su loro consiglio canti, balli, fiori, auguri di amiche, Elisa cantava, ballava, suonava la musica, molte canzoncine preparate da loro.
Bella cerimonia religiosa, la comare Giacinta Mancini voleva molto bene a Elisa era mia cugina tanti regali che faceva alla bambina. A casa di via Roma un pranzo bellissimo, tanti dolci, torta, foto grandi. Ricordi bellissimi che non si dimenticano mai. Elisa conserva ancora le fotografie ricordo affettuoso, usanze di una volta, tutto si conservava per raccontare ai figli la vita trascorsa da bambini. Loro con piacere ascoltavano questi discorsi dei genitori. Cose belle di tempi lontani.
I miei genitori che abitavano a Palombara piccola frazione di Castelli, si sono trasferiti a Roma, mio fratello Nicola lavora come medico a Roma ha voluto tenere vicino i genitori, lui è sposato, ha un figlio, le mie sorelle sono sposate 2 a Frascati,una a Roma,Beniamino sposato ma in Africa militare, Vincenzo in Corsica con la moglie, Angelo in America con moglie e figli. Mio fratello Nicola ogni anno ritorna a Palombara con moglie e figlio, e genitori, e restano a Palombara un mese di ferie, contenti tornare alla casa paterna rivedere i paesani tutti aspettano il loro medico di fiducia lui molto affezionato, riporta ricostituenti per bambini, visite gratuite tutti i paesani, vanno continuamente nel suo studio a trovarlo, per consigli, per visite, lui contento restare a Palombara e guardare tutti i ricordi conservati nella casa nativa.
Nel 1950 papà morì e riposa nel cimitero di Frascati cappella della famiglia Elvira sposata Crisanti.
Nel 1965 morì mia madre e riposa vicino a papà che si volevano tanto bene, un gran dispiacere per tutti i figli. Mio fratello Nicola torna lo stesso ogni anno a Palombara con la moglie e il figlio Fabrizio, ma nel 1998 è morto a Roma all’età di 98 anni. La moglie Iole Pompili pochi anni prima di lui, riposano insieme al cimitero di Roma.
Il figlio con moglie e figli lo stesso come il papà vanno a passare le ferie a Palombara.
Tutti i cugini di Roma e Frascati sono affezionati al paese dei genitori. La nostra casa è molto grande e ha permesso di fare un appartamentino ogni famiglia degli otto figli, sono tutti cugini, i genitori sono morti, ma tanto affetto per il paese dei genitori, e sono contenti restare durante l’estate in quella bella casa costruita nel 1860 e lasciata da i nostri nonni Angelo De Prophetis morto 1893 e Cristina Tulli morta 1890, avevano 8 figli. La casa fu presa da papà Alessandro De Prophetis noi 8 figli nati tutti a Palombara in quella bella casa.
Per sapere notizie di mio nonno Angelo e mio bisnonno Donato leggere il libro scritto da mio fratello Nicola.
In quel libro si conosce la vita trascorsa da mio zio sacerdote di S. Gabriele, suo nome Nicola, dopo prende il nome di padre Gabriele della desolata, morto ad Arsita 1906 e riposa nella cappella del dottor Fulvio de Fulvis offerta da lui.
I miei figli sono grandi, contenti di insegnare, cominciano a pensare al loro avvenire, ognuno la sua ragazza. Io sono contenta e raccomando di scegliere ragazze brave, affettuose, per formare una bella famiglia come la nostra, sono bravi ragazzi, mi auguro ognuno sceglierà la ragazza adatta al suo carattere e con l’esempio dei suoi genitori faranno bellissime famiglie.
Il primo matrimonio Agosto 1968 fu celebrato nella bella chiesa dello Spirito Santo tra Paolo e Pina Pace,ragazza bella e brava insegnante.
Cerimonia bellissima, genitori, amici, parenti, tutti presenti. Tanti regali, fiori, fotografie, telegrammi di auguri. Dopo la cerimonia della chiesa tutti al ristorante, giornata allegra.
La sera partenza per un viaggio di nozze.
Il primo anno di matrimonio lo trascorsero a Verona. Paolo aveva vinto un corso partirono contenti Pina prese il posto di insegnante che già aveva a Pescara, Paolo lavorava all’ufficio.
Dopo un anno rinunciò al lavoro tornarono a Pescara. Pina riprese la sua scuola, Paolo aprì lo studio di avvocato a via Firenze, abitazione a via Roma. Noi genitori contenti di vedere sistemati vicini a noi.
Nel 1969 II matrimonio.
Il 3 Agosto fu celebrato il matrimonio di Sandro con Loretta De Cesare una bella ragazza allegra e brava insegnante.
La cerimonia a Città San Angelo bella chiesa di S. Michele preparata a festa, tanti fiori, tutti presenti, genitori, amici, parenti, Sandra la fidanzata di Dario al pianoforte, bella giornata di festa. Al pranzo al ristorante tutti presenti, fiori, telegrammi di auguri, tante cose buone da mangiare. La sera partenza per un viaggio di nozze, dopo il saluto ai genitori e di tanti parenti e amici.
Al ritorno abitazione di Sandro e Loretta a via Regina Margherita. Sandro insegna alla scuola e aiuta il padre al negozio. Loretta riprende la scuola di Pescara dove insegnava. Noi genitori contenti di vedere i nostri figli che lavorano, e sono contenti e felici e tutti a Pescara.