L'atrio d'ingressoTra storia e...

L’atrio d’ingresso

Affresco entrata

Entrando nell’atrio di ingresso e alzando lo sguardo sulla destra, verso il cancello, si nota un grosso anello appeso al soffitto. Quando eravamo bambini, questo si utilizzava per appendere i maiali da ammazzare. Il rito si svolgeva nel periodo invernale, il piu’ freddo dell’anno, quando fuori imperversava la bufera di neve. Si organizzava questo cortile, con tutto il necessario, come fosse una sala operatoria…coltelli, bacinelle per raccogliere il sangue, attrezzi per preparare le salsicce etc…
Come in un rito religioso, si sacrificava questa povera bestia. Noi bambini terrorizzati, fuggivamo nel punto piu’ lontano della casa, per non sentire le urla del povero animale. Nella parte opposta in alto invece si possono notare due fessure, utilizzate come feritoie nella quali inserire i fucili. Infatti durante il periodo del brigantaggio la casa fu attaccata da quattro malviventi.

Questi entrati nell’atrio di ingresso, si apprestavano a forzare il portone di ferro.
Non si accorsero pero’ che il cancello si chiuse alle loro spalle e non si sarebbe piu’ riaperto, se non da chi ne conosceva il segreto. Nonno Angelo si accorse dell’accaduto, e imbracciando il fucile, si mise a sparare verso i briganti, attraverso queste due feritoie. Questi colti di sorpresa e oramai impossibilitati a scappare, implorarono perdono. Gli fu concesso, a patto che non disturbassero piu’ la pace e la tranquillità della casa.
Consegnate le armi furono fatti entrare in casa, offerto un pasto caldo e addirittura sigari, tabacco e abiti usati, quasi fossero degli ospiti attesi.
Si seppe dopo qualche tempo, che il capo di questa banda era entrato in un convento, come inserviente dei frati.

In questo stesso atrio, si raccoglievano tutte le notizie di famiglia, come un vero diario. Sulle pareti, si annotavano ogni anno, l’altezza e il peso di ogni individuo, tutte le spese e le entrate, le nascite e le morti, le persone che transitavano, che pernottavano o che venivano ospitate… un vero archivio.